ASPETTO E DIMENSIONI
Il picchio rosso maggiore è un uccello tozzo, di dimensioni medio-piccole. Il corpo di un individuo adulto è lungo 22-26 cm, con un’apertura alare di 42-43 e circa 60-90 gr di peso. Il piumaggio si presenta nero sul dorso, sulle ali e sulla coda; quest’ultima è anche striata di bianco alle estremità. Il petto e il collare sono beige, mentre l’addome è di un rosso acceso. Il capo è nero, la gola e le guance, bianche, sono separate da una sottile linea nera che parte dal becco. I maschi si distinguono molto facilmente dalle femmine, perché a differenza loro hanno un’evidente striscia rossa sulla nuca. I giovani di entrambi i sessi hanno l’intera sommità del capo (vertice) rosso carminio.
DIFFUSIONE E ALIMENTAZIONE
Il picchio rosso maggiore è presente in tutta Europa, ad eccezione di Islanda, Irlanda e Norvegia. In Italia, invece, questa specie di picchio è la più diffusa, e nidifica fino a 2000 metri di altitudine. Esso vive principalmente nei boschi e nei parchi urbani, ma non è raro trovarlo anche nei terreni coltivati.
Prevalentemente insettivoro, il picchio può integrare la propria dieta con pinoli e frutta, specialmente al di fuori del periodo riproduttivo. Grazie al fine udito, individua gli insetti e le larve che vivono sotto la corteccia dell’albero dal rumore che emettono mentre rodono il legno. Può anche effettuare razzie di uova e pulcini nei nidi di altri uccelli che nidificano nelle cavità degli alberi, come le cince; allo stesso modo può attaccare anche le cassette nido producendo, se necessario, fori nelle pareti per raggiungere l’interno. Il picchio rosso maggiore viene predato da alcuni rapaci, come lo sparviero eurasiatico e l’astore.
ABITUDINI ED EVOLUZIONE
Il picchio rosso maggiore vive prevalentemente arrampicato sugli alberi. Questo ha fatto sì che la specie sviluppasse particolari adattamenti fisici; tra questi, ad esempio, troviamo la struttura zigodattila del piede, con due dita rivolte in avanti e due all’indietro, e le piume rigide della coda che vengono usate come un puntello contro il tronco.
Nell’immaginario comune il picchio è famoso per il suo tamburellare insistentemente sui tronchi degli alberi, e gli scopi di questa sua pratica sono tre: marcare il territorio per allontanare maschi rivali, cercare larve di insetti da mangiare sotto le cortecce e, soprattutto, creare un nido. La specie si è evoluta con particolari adattamenti anatomici, al fine di fronteggiare gli stress fisici provocati dall’azione di martellamento. In particolare, un recente studio, ha dimostrato come tutta la capacità di ammortizzare il potenziale traumatico della beccata vada imputata alla microstruttura e alla composizione delle ossa del cranio. Anche vari adattamenti del robusto scheletro contribuiscono ad assorbire l’impatto, e le narici strette rendono più difficile l’inspirazione di detriti volanti.
RIPRODUZIONE
Il periodo del corteggiamento può durare per alcune settimane, e l’accoppiamento avviene solitamente all’inizio della stagione primaverile. Successivamente, la coppia nidifica in cavità scavate nel tronco o in rami particolarmente robusti. La femmina vi depone 4-6 uova, piccole, allungate e molto fragili, che cova alternandosi con il maschio per almeno 16 giorni. I piccoli lasciano il nido dopo circa 20 giorni. Dopo la stagione della riproduzione, gli adulti di picchio rosso maggiore vanno incontro ad una muta completa che si protrae per 120 giorni.
Un sentito ringraziamento alla Dott.ssa Gaia De Luca (Ornitologa) per la preziosa collaborazione.